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Giuseppe Marzulli - Nutrizionista

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Vette e profondita’: la vita

Ritrovarmi al centro di una cornice montuosa, dopo ore di cammino “fra i monti” con passaggi impegnativi tanto da richiedere l’imbracatura (che non avevamo), dove il mio cellulare segnava, ed avrebbe segnato per giorni, “nessun servizio”, giunti in uno dei rifugi, punti di arrivo delle singole tappe, con  WC a secco e docce fredde…

ritrovarmi li’ mi ha permesso di provare una sensazione che, nei mesi a seguire, mi ha suscitato forti interrogativi sulla mia vita, sulle cose importanti, sul rapporto con me stesso e con gli altri, la scoperta delle paure, delle fragilita’… delle necessita’ di crescere ancora… e di molto ancora.

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La montagna esercita un fascino “strano”: una maestosita’ spaventosa che… immobile “ti chiede”, se tu ne avverti necessita’, di passarle oltre. La natura ti garantisce, tra le vette aguzze e le guglie di granito tagliente, quei “passi” da cui scollinare, lasciarsi la montagna dietro e farsi sorprendere da nuovi scenari, nuove valli… o altre montagne… ma ce l’hai fatta… lo puoi fare di nuovo… e’ possibile.

La paura di trovarsi di fronte a passaggi difficili, le sensazioni di insicurezza nell’affrontare tappe con passaggi a cui tu non sei allenato… stavano per frenarmi… eppure in quel momento mi sono sembrate il vero senso dell’esperienza che facevo.

E’ vero… bisogna essere prudenti!

Con la montagna, cosi’ come con il mare, non si scherza! Occorre conoscere un po’ delle loro regole. Ma qui non parlo di loro… ma di noi, di me.

Da dove nascono quelle paure?

Perche’ provare inquietudine per quel che vivro’, delle sfide che la vita ci pone davanti (e non parlo solo della montagna)?

Quel che ho capito e’ che… avere paura e’ normale, e’ giusto, ma non bisogna assecondare questo sentimento.

Bisogna imparare a non assecondarlo.

Questa paura puo’ limitarci nello straordinario “gioco” della vita… una partita che giochiamo con noi stessi… con quella parte di noi che deve “evolversi”, crescere, maturare…

Partire…, mettersi in marcia con zaino in spalla…, scalare l’ennesima vetta…, magari farlo con un buon compagno di viaggio con cui la risata e’ facile… ed affrontare quel che viene man mano che si presenta… cosi’ la strada… l’arrampicata… la vita… le sfide… gli interrogativi… le persone… le situazioni… le storie d’amore e quelle di amicizia… le notizie negative, tragiche… e le grandi ambizioni, le cose belle in cui non riesci a trovarci il negativo anche se vorresti… farlo con lo stesso coraggio di quando si scollina una montagna… ma in quel caso… come nella maggior parte dei casi, quella montagna sei tu.

Questo e’ stato il mio GR20 in Corsica. 10 giorni di trekking “estremo”… tra vette e profondita’.

Penso che cosi’ occorra affrontare la sfida di un cambiamento di se… che solo l’interessato puo’ compiere, attraverso la comprensione del proprio personale rapporto con il cibo e con il proprio corpo.

…curarsi con i “perche'”, con le personali sfide… con la curiosita’…

ed un pizzico di “polvere di fata” … la pioggia di “pensieri felici” di cui abbiamo bisogno!

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