La patologia certamente piu’ “terribile” del nostro tempo e’ il tumore.
Terribile per la sua astuta crescita silente e devastante nel corpo di una persona apparentemente sana e che inizia ad avvertire i sintomi (tal volta blandi ed aspecifici) quando la massa raggiunge quelle dimensioni tali da renderla spesso invincibile.
Ho deciso di scrivere questo articolo poiche’ penso di fornire un suggerimento valido a quanti desiderano metterla tutta per prevenire o quanto meno “predire” in tempi utili l’insorgenza di una tumore, basandomi sempre sulle linee guida e sulla medicina dell’evidenza.
Le linee guida per la prevenzione oncologica sono incentrate per lo piu’ su 4 punti chiave:
1. mangiar sano
2. avere uno stile di vita attivo
4. attenzione ai contaminanti ed inquinanti ambientali ed alimentari
3. gestire bene le situazioni stressanti (ormoni dello stress)
Ritengo che per tutti il supporto di un buon nutrizionista possa essere fondamentale per uno stimolo continuo alla cura di se.
Mangiar sano si risolve con una buona dieta con un buon indice di mediterraneita’, che assicura effetti protettivi di alimenti virtuosi.
Lo stile di vita attivo ed il movimento sano e’ un impegno personale che puo’ essere eseguito in autonomia ma con volonta’ oppure mediante il coinvolgimento di un Personal Trainer o istruttore, che possa fornire maggiori stimoli e personalizzazione.
Per quanto riguarda l’osservazione sugli inquinanti ambientali ed alimentari il discorso e’ molto complesso, assume dei connotati politici e spesso solo le associazioni di settore riescono a “scoprire” delle situazioni gravi che altrimenti vengono omesse (consiglio di vedere puntate di Report Rai 3).
Per la gestione dello stress, utili sono i trattamenti benessere (massaggi, sauna ecc…), o tal volta uno/a psicoterapeuta per acquisire strumenti personali e duraturi.
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Ma c’e’ anche altro di utile ed importante che un nutrizionista puo’ fare per prevenire o coadiuvare la terapia.
In primis c’e’ la consultazione di una check list di analisi cliniche, che a seconda dei casi vanno ripetute piu’ volte durante l’anno che, messe in ordine ed intabulate, possono fornire utili informazioni sull’andamento nel tempo di alcuni parametri.
Inoltre vi e’ la BIA, la bioimpedenziometria, di cui potete leggere info piu’ dettagliate qui.
Tutti sanno che uno dei segni clinici piu’ noti del tumore e’ il “calo del peso” ed uno stato di malnutrizione, soprattutto per i tumore del polmone e gastro-intestinale che accompagna la persona affetta, dall’esordio alla chemioterapia.
Ci sono studi sulle modificazioni dello stato d’idratazione, nello specifico quella intracellulare ICW e sulla deplezione proteica.
La cachessia e’ infatti un segno tipico del tumore: il calo della massa metabolicamente attiva, muscolare, magra sono parametri valutabili con l’ANGOLO DI FASE che, se si riduce, indica un peggioramento della cachessia e quindi un’evoluzione negativa.
Infatti per ogni valore di Angolo di fase (PA) c’e’ una valutazione specifica:
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< 3°: presenza di patologie legate a grave catabolismo (controllare presenza di elevata ECW), possibile significato clinico
3-4°: presenza di catabolismo e/o edema, possibile significato clinico
4-5.5°: medio stato catabolico e/o ritenzione idrica, possibile significato clinico
5.5-6.5°: stato di normalita’ in soggetti poco muscolosi
6-7.5°: soggetti mediamente muscolari, tendenti alla disidratazione, soggetti particolarmente robusti.
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Segnalo un articolo scientifico del 2019 sulla “sarcopenia e chiemioterapia” con indicazioni nutrizionali (scarica PDF).
Nello studio sono descritti alcuni interventi nutrizionali utili a prevenire la sarcopenia (riduzione della massa muscolare) con benefici sulla tolleranza alla chemioterapia, sulla qualita’ della vita e sull’esito finale della terapia ovvero sulla sopravvivenza.
La Massa Muscolare (MM) diminuisce fisiologicamente da 40 anni in su di 0,5-1% all’anno con una accelerazione dopo i 65 anni. L’esordio dei tumori e’ frequente proprio in questa fascia di eta’ (over 60) che spesso ha gia’ uno stato di ridotta MM.
Le cause della sarcopenia individuate negli over 60, sono:
– riduzione dell’introito proteico
– riduzione della Vitamina D
– insufficienti Acidi Grassi Omega 3
– riduzione dell’attivita’ fisica
e nel caso di soggetto con tumore
– effetto tossico della chemioterapia sui muscoli
– malassorbimento secondario a mucositi ed insufficienza pancreatica
Ne consegue che anche l’alimentazione di una persona in chemioterapia va adeguata alla condizione di sarcopenia (ovvero riduzione massa muscolare MM).
Si consiglia infatti:
– aumento del fabbisogno proteico a 1,4 gr / kg peso / giorno
– assumere Whey Protein ricche di LEUCINA con effetti buoni sul peso corporeo (Leu 350 mg/kg)
– riduzione degli zuccheri semplici favorendo il consumo di quelli integrali e di fibre
– assicurarsi buoni livelli di Vitamina D (avere valori ematici > 20 ng/ml)
– controllare la funzionalita’ renale (azotemia, creatininemia, VFG…)
– assumere omega 3 (DHA, EPA) 2-4 gr/day (utile 2 bottigliette di PROSURE Abbott al giorno)
– fare esercizio fisico aerobico e di resistenza (camminata) quotidiano
– bere 2 litri di acqua al giorno
– attenzione all’integrazione di Vitamine del gruppo B e del Ferro (correlate con proliferazione neoplastica)
L’esercizio aerobico e di resistenza pare essere in grado di incrementare le fibre muscolari di tipo II e comportare una riduzione della massa grassa, la quale non e’ utile per favorire l’esito della chemioterapia anzi il grasso si infiltra nei muscoli causando mio-steatosi, tutt’altro che utile.
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Quindi in conclusione, essere seguiti da un buon nutrizionista (non me ne vogliate per quel “buon” ma la categoria e delle piu’ eterogenee ed occorre valutare bene, specie per le questioni piu’ serie!) e’ molto utile per la prevenzione dei tumori e, nel caso malaugurato di insorgenza, nel monitoraggio delle masse e della dieta del malato durante il post operatorio e la chemioterapia, in accordo ovviamente ai medici oncologi.
Contattatemi per maggiori informazioni ai numeri e contatti che trovate sul sito.